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Quando non morremo per un papato pitagorico

9788888456492

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Scheda tecnica

Pagine 465
Anno 2008

Dettagli

Fu durante un indimenticabile incontro con Lorenzo Armentano che udii parlare per la prima volta di Quando non morremo, pubblicato nel 1911. Si parlava ovviamente di Amedeo Rocco Armentano, il misterioso ed allora quasi sconosciuto maestro di Arturo Reghini. "Sai che papà è il protagonista di un romanzo in cui è destinato a fare il papa?" Lo guardai con espressione interrogativa: "Vuoi dire il papa cattolico, il papa di Roma?" domandai incredulo. "Sì — ribadì Lorenzo — quello di Roma - e aggiunse: "Papà sommo pontefice e Reghini frate laico al suo servizio". È un "romanzo eroico", come lo ha definito lo stesso Italo Mario Palmarini, ed anche oggi, si legge con grande piacere e prende il lettore dall'inizio alla fine. Ma non è un romanzo scritto solo per divertire, richiede anzi una conoscenza abbastanza documentata dei fatti e dell'ambiente. Dentro e fuori la Chiesa cattolica, non si erano sopite le speranze tendenti a restituire il cattolicesimo al suo originario ruolo spiritualista e ad abbandonare per sempre le tentazioni di vendetta politica e di revanche temporalista. Nel 1910 il principe Leone Caetani stigmatizzava in un saggio sul modernismo, intitolato "Il cattolicesimo anticlericale e la ribellione contro il Papato", la necessità per la Chiesa di disfarsi dell'eredità temporalista e di abbandonare la tendenza di interferire negli affari politici dello Stato italiano e affermava con spirito profetico: "La religione dell'avvenire sarà appunto quella senza Chiese, senza cleri parassitari, senza riti nè liturgie, forse senza " dogmi, sarà una manifestazione libera, spontanea, personale... un affaire entre chaque homme et la divinité". In questo clima di accese speranze e di forti frustrazioni Palmarini concepì il suo romanzo eroico. Pochi furono gli scrittori come Palmarini capaci di ritagliare così bene un periodo storico con l'intento di trasmettere una verità occulta che nel romanzo è velata da numerosi doppi sensi e scorre come un fiume sotterraneo nei drammatici avvenimenti raccontati. I precedenti letterari non mancano e riportano ai grossi nomi della letteratura europea: da Bulvver-Lytton , col suo Zanonì, a Dumas, che si interessò di Cagliostro, a Balzac col suo Seraphitus-Seraphita.
Roberto Sentito

Lloyd Thomas, saggista e traduttore, collabora con periodici italiani a diffusione nazionale, ed è autore di articoli di argomento politico, culturale e storico; ha già pubblicato per Giordano Editore Julius Evola e la tentazione razzista (2006).

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